Utah98
|
Utah: The Bee State
Lasciata Paige
di prima mattina siamo entrati nello stato dello Utah oltrepassando il ponte
affiancato alla Glen Canyon Dam Per raggiungere lo Zion National Park occorre oltrepassare l’abitato di Kanab percorrendo L’Interstate 89 ed una volta arrivati a Mt Carmel Junction svoltare sulla statale 9 che porta alla East Entrance del parco. Tuttavia se avete preventivato di fermarvi a Zion per più di un giorno, potete compiere una deviazione per andare a veder le Coral Pink Sand Dunes. Sono delle vere dune in stile sahariano di sabbia finissima e di colore rosa corallo che sono costantemente rifornite di materia prima, cioè di sabbia, dall’azione incessante ed instancabile del vento. Fate attenzione alle indicazioni stradali non troppo appariscenti dopo la cittadina di Kanab.
ZionI primi uomini
ad essersi insediati in questa zona furono gli Anasazi, dopo di loro i Paiute e
nel corso del XIX secolo i Mormoni autori della colonizzazione del territorio
dello Utah, il primo esploratore bianco fu Thomas Virgin e descritto
accuratamente nel 1880 dal geologo Clarence Dutton. Il nome è di origine
biblica “luogo del riposo celeste” ed è stato dichiarato parco nazionale
nel 1919 proprio dopo le pressioni esercitate dalle autorità dello stato presso
il governo centrale di Washington. Zion
è un parco che a prima vista può lasciarvi assai delusi, infatti non è
appariscente ed ammaliatore come il Grand Canyon, se state arrivando
dall’Arizona, o come Bryce, Arches o Canyonlands se provenite dal nord dello
stato, tuttavia se amate l’ hiking procuratevi mappe ed interpellate i rangers
per farvi indicare qualche bella escursione, se seguirete questo mio consiglio
quando sarà il momento di lasciare il vostro hotel vi morderete le mani per non
aver pianificato un soggiorno più lungo. Si
può alloggiare all’interno del parco allo Zion Lodge presso lo Zion Canyon
Village. Anche lo Zion Lodge è gestito da
Xanterra, l’hotel è costituito da tanti
bungalows immersi nel verde e non è raro incrociare un cervo proprio fuori
dalla parta della vostra camera. Per raggiungere il villaggio dall’entrata est
si percorre la splendida panoramica denominata Zion - Mt Carmel Highway che
offre magnifiche vedute delle White Cliffs, della Checkerboard Mesa,
del Pine Creek Canyon e dell’East Temple. Superata la galleria di circa
3 chilometri si arriva al raccordo con la Zion Canyon Scenic Drive,
mentre voltando a sinistra si raggiunge il centro visitatori, girando a destra
ci si inoltra nel grande canyon scavato dallo Virgin River.
Questa strada è lunga 11 chilometri e consente di vedere i titani che
sovrastano il torrente potrete vedere i Patriarchs, il Castle Dome (2057 metri),
la Red Arch Mountain ed il Great White Throne. Giunti in fondo alla strada
potrete vedere The Pulpit (1833 metri di altezza). Dal fondo valle si dipartono
alcuni sentieri che permettono di esplorare le pendici del grande canyon: il Weeping
Rock Trail (800 metri di ascesa) attraversa un boschetto
fino ad un giardino pensile favorito dal continuo gocciolio che bagna la
parete rocciosa. L’Emerald Pool Trail (2 chilometri) porta a due
laghetti situati nella foresta, poiché essi sono formati dalla neve disciolta
verso agosto a causa dell’evaporazione possono essere ridotti a due vere
pozzanghere, se date retta a me
potete anche evitare di visitarli. Da non perdere invece il Riverside Walk
(3,2 chilometri) che vi porta alle Narrows,
Decisamente più abbordabile è invece il Taylor Creek Trail (8,6 chilometri) che parte dal visitors center e sale alla Double Arch Alcove. Il punto di massima altitudine del parco è Lava Point (2405 metri) dotati di un fuoristrada è facile da raggiungere si tratta di imboccare la Kolob Terrace Road a Virgin, in direzione nord fino al lago artificiale di Blue Springs e poi seguire le indicazioni per la stazione dei rangers di Lava Point appunto. Non sarà improbabile riuscire a vedere qualche animale infatti cervi, marmotte, aironi azzurri, picchi, quaglie di Gambel, lepri californiane, volpi grigie, coyote, tassi, donnole e castori affollano il parco. Meno piacevole sarebbe imbattersi in un bel puma (bobcat), ma ci sono anche quelli!! Finita la visita del parco avete due possibilità o dirigervi verso Las Vegas uscendo da sud (è raggiungibile in poche ore) o uscire ancora da est e puntare verso Capitol Reef o Bryce Canyon. E’ proprio lì che noi ci dirigemmo e da lì continuerò il mio racconto. Partimmo di mattina presto tornado sui nostri passi fino a Mt. Carmel Junction e re-mboccando la statale 89 in direzione nord, tra i due parchi ci sono 82 miglia (132 chilometri). Bryce è raggiungibile e visitabile in giornata per poi proseguire verso nord, ci sono molti hotel/motel lungo le Interstate 15ad esempio a Filmore troverete il Best Western Paradise Inn, 1025 South Main Street. Altrimenti si può provare a prenotare delle stanze al Bryce Canyon Lodge
Bryce Per Bryce Canyon che poi un canyon non è, parlerei piuttosto di un anfiteatro, siamo alle solite, 16 milioni di anni fa qui c’era il mare etc etc, per fortuna il mare se n’è andato perché è il parco americano più bello, ma ha anche pochi eguali su tutta la terra, il mio amico Fabio qualche anno dopo è stato in Africa e credo adesso sia indeciso nella sua hit parade dei luoghi più belli visti in vita sua, per quello che ho visto io non ha paragoni. Anche come vicende storiche non si discosta dagli altri parchi, in origine c’erano Anasazi e Paiute, poi arrivarono i bianchi e li sterminarono…
La visita al
parco è facilitata dalla splendida panoramica di 55 chilometri che costeggia il
bordo dell’antiteatro. Vi consiglio di fermarvi al Visitors Center per
recuperare le mappe tascabili e poi cominciare a spron battuto a godervi le
panoramiche . Una impedibile è ad esempio Fairyland Point da dove
potrete vedere le incantevoli pareti rosate del canyon. Da qui partono due
bellissimi sentieri Fairyland Point Loop (13 chilometri) che scende nel
sottostante canyon per poi risalire lungo il Campbell Canyon ed il Rim Trail (9
chilometri) che bordeggia invece il precipizio scolpito. A sud del centro
visitatori si sviluppa l’itinerario stradale contraddistinto da numerose
opportunità di sosta dedicare ad altrettante indimenticabili prospettive del
Bryce Amphitheater. La prima che incontrerete è Sunset Point da dove si
dominano le guglie ed i pinnacoli (hoodoos) colorati che degradano nella vallata
sottostante; volendo ammirare da vicino le formazioni del Queen’s Garden ed
della Silent City vi consiglio il Queen’s Garden Trail (2 chilometri da
fare in scioltezza) e il Navajo Loop Trail (3 chilometri). Anche senza frequentare i diversi sentieri potrete ammirare la ricca e variegata vegetazione del parco. Al di sotto dei 2000 metri il tragitto stradale si snoda tra foreste di pinyon, ginepri e querce, mentre salendo incontrerete l’abete bianco, il pino Ponderosa e l’abete Douglas. Potrete vedere una grande varietà di uccelli, di scoiattoli e cervi-mulo, ci sono anche linci rosse ed il re della zona il puma, ma questi sono più elusivi e tutto sommato è meglio non incontrarli.
Ho deciso che non vi annoierò con un paragrafo dedicato a Salt Lake City, noi ci siamo capitati di domenica, dopo un breve giro con puntata sul Campidoglio, un giro sul Grande Lago Salato ed un paio di foto al tempio dei Mormoni ci siamo concessi un pomeriggio in piscina perchè non era il caso di andare oltre. La mattina successiva abbiamo ripreso l'Interstate 15 in direzione nord e costeggiando il lago abbiamo lasciato questa città senza troppi rimpianti. Questa parte dello stato dello Utah è maggiormente conosciuto per le infrastrutture dedite agli sport invernali che non per le bellezze naturali, qui vicino si trovano infatti Park City, Snowbasin e via così, posso comunque affermare senza remora che le piste alpine possano offrire qualcosa di più affascinante di queste colline americane. |