Admiral Graf Spee
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NOTA DELL'AUTORE: seppure la sua fama non pareggi quella della mitica Bismarck, il tonnellaggio ed il numero di unità affondate, durante la sua missione nei mari del sud, non sia stato tutto sommato di grande rilievo, la corazzata tascabile (Panzerschiff) Admiral Graf Spee il comandante Langsdorff ebbero il merito di tenere in scacco per parecchi mesi, tra il settembre ed il dicembre 1939, le task forces della Royal Navy di stanza nell'Atlantico meridionale e nell'Oceano Indiano. Quando l'Oberkommando della Kriegsmarine ne dispose l'autoaffondamento nella Baia di Montevideo dove la nave si rifugiò a seguito dei pesanti danni subiti da parte degli inglesi nel corso della battaglia del Rio de la Plata, per la Royal Navy fu il momento di tirare un liberatorio sospiro di sollievo.

  

    Nella mattinata del 3 settembre 1939 a bordo dell'Admiral Graf Spee viene captato il messaggio radio:"TOTAL GERMANY", due parole scarne e semplici, un segnale che in molti nel quadrato ufficiali si aspettavano, le notizie provenienti da casa non facevano presagire nulla di buono, era la dichiarazione di guerra! Da lì a poco un altra comunicazione avvertiva la nave che anche a fronte della dichiarazione di guerra arrivata dalla Francia il naviglio mercantile francese doveva essere risparmiato fino a nuovo ordine, rotta 180° per raggiungere la prima zona di attacco posta a 500 miglia a ovest di Freetown tra 5°N, 10° N, 25°W e 55° W. 

    Il comandante Langsdorff aveva ormai troppa esperienza per perdere il proprio sangue freddo a seguito di tali ordini, tuttavia il pericolo di essere avvistato da un mercantile francese e doverlo lasciare libero di comunicare la posizione della Spee alla marina inglese non gli garbava affatto. Passato l'Equatore il giorno 8 l'Admiral Graf Spee e la petroliera Altmark continuavano la loro corsa verso l'Atlantico meridionale con l'intenzione di passare il più possibile inosservati, addestrandosi e camuffandosi (Langsdorff fece dipingere a poppa in caratteri gotici il nome Admiral Scheer ndr)  fino a quando a fine mese finalmente Langsdorff si trovò nella condizione ideale di poter attaccare qualsiasi nave che non fosse un trasporto passeggeri. Hans Langsdorff aveva solo quarantacinque anni, energico, cortese, non sprovvisto di spirito, imbevuto delle alte tradizioni della marina imperiale era un vero "gentleman". Nessuno dei capitani delle navi mercantili che fece prigionieri ebbe a lamentarsi del suo comportamento. Se nei messaggi non dimenticherà mai il regolamentare "Heil Hitler" si noterà spesso il suo saluto militare mentre molti dei suoi ufficiali e colleghi, il braccio teso, si irrigidivano nel saluto nazista.

    Il 30 settembre alle 11.10 la Graf Spee avvista la sua prima vittima, si tratta del Clement (comandante C.F.Harris), un mercantile inglese salpato da pochi giorni da Bahia e diretto in Europa con 5000 tonnellate di carico nelle proprie stive. Sulle prime il comandante crede che la nave avvistata sull'orizzonte sia l'H.M.S. Ajax e fa alzare la Union Jack, quando un idrovolante Arado appare a pelo d'acqua e comincia a mitragliare la sua nave è troppo tardi per fare qualsiasi cosa, coraggiosamente il marconista di bordo lancia l'SOS dando la propria posizione, si riescono a buttare in mare in sacchi zavorrati i documenti di bordo, ma per il carico non c'è niente da fare. Ad appena mezzo miglio la corazzata tedesca stava già puntando i propri pezzi da 280mm contro il Clement, "Abbandonate la nave" ordinò Harris ai propri uomini. Una volta che l'equipaggio inglese fu recuperato dalla coperta della nave tedesca i prigionieri videro in acqua le scie di due siluri che andavano ad affondare il loro convoglio, l'uno però passò curiosamente a prua e l'altro a poppa senza colpire la nave inglese e suscitando lo scherno dell'equipaggio di sua maestà, a quel punto li tedeschi fecero ricorso ai pezzi dell'artiglieria pesante. Quella sera stessa la Graf Spee fermava un bastimento greco il Papalemos e gli passava l'equipaggio prigioniero.

    Il 5 ottobre la Graf Spee sta operando a nord di Sant'Elena quando ferma il piroscafo inglese Newton Beech che sta trasportando del mais da Capetown a Freetown, la nave inglese è stata da poco ripitturata di grigio ed armata a prua con un cannoncino che però non potrebbe garantirgli la salvezza contro l'artiglieria pesante e media della corazzata, il comandante inglese non essendo riuscito a gettare fuori bordo i documenti cerca a tutti i costi di distrarre i tedeschi saliti a bordo per l'ispezione, ma questi non si fanno distrarre e fanno una scoperta tanto inaspettata quanto gradita le procedure che l'ammiragliato inglese ha fornito a propri equipaggi per poter dare l'allarme in caso di attacco. Una scoperta tanto casuale quanto preziosa che permise ai tedeschi di ottenere un vantaggio non da poco in quel periodo del conflitto. 

    Ecco in poche parole cosa prevedeva la procedura: in caso di incontro con un'unità di superficie i marconisti dovevano lanciare un triplice RRR (raider), un triplice SSS (submarine) in caso di sommergibile e tre volte AAA (aircraft) in caso di avvistamento aereo. Dovevano quindi comunicare la loro posizione ed il nome dell'unità tedesca che li stava attaccando, il suo tipo e l'armamento. Le navi inglesi, ricevendo tale messaggio, dovevano ritrasmetterlo fino a quando non fosse stato intercettato da un'unità da guerra che a sua volta doveva trasmettere un CT per accusarne il ricevimento.